Enti Bilaterali: Se li conosci li eviti.

In questi ultimi decenni il capitale ha preteso e ottenuto, a colpi di austerità e “riforme”, drastiche riduzioni dei salari, licenziamenti facili, tagli alle pensioni e ammortizzatori sociali, disconoscimento delle basilari regole democratiche ecc…

Nella busta paga mensile di ogni lavoratore è presente una trattenuta, solitamente rinominata “Trattenuta Ente Bilaterale”, che ha un importo che va dalle decine di centesimi sino agli uno-due euro. E’ una piccola decurtazione al salario (sconosciuta alla stragrande maggioranza dei prestatori di lavoro di questo paese), che moltiplicata per ogni lavoratore a cui si applica il contratto nazionale, integra un giro di centinaia di migliaia di euro mensili, se non oltre, per ogni categoria.
Questi capitali costituiscono parte delle risorse utili a finanziare l’esistenza degli Enti Bilaterali. Abbiamo detto parte, perché anche le aziende sostengono un contributo, di importo almeno triplicato per ogni dipendente. Per darne un’idea: nel Commercio, dove esistono quasi cento Enti Bilaterali, gli esborsi per le imprese superano i 6 milioni di euro all’anno, ed è chiaro che sono tutte risorse sottratte alla possibilità di incrementare i salari o gli investimenti produttivi.
In concreto: gli Enti Bilaterali sono associazioni private la cui costituzione e funzionamento vengono regolati dai CCNL. Questi dovrebbero servire ad erogare tutta una serie di servizi ai lavoratori, come percorsi interprofessionali di formazione continua; nuove forme di welfare privato con cui, nella logica liberista, si vorrebbe sostituire quello pubblico; servizi di collocamento; e, più in generale, iniziative per promuovere rapporti di lavoro stabili e di qualità. E’ però sufficiente confrontarsi con qualsiasi lavoratore per rendersi conto che di tutto ciò, nei luoghi di lavoro, non si vede praticamente neanche l’ombra.
E allora a cosa serve tutto quel giro di denaro? Certamente a mantenere gli apparati amministrativi che vi sono stati costruiti intorno, ma non solo: il principale scopo degli Enti Bilaterali è quello di scongiurare il conflitto, “comprandosi” i sindacati firmatari dei CCNL. Infatti, dalla gestione paritetica delle poltrone dei consigli d’amministrazione, Cgil-Cisl-Uil e molti altri acquisiscono ingenti entrate che gli consentono di mantenere in attivo i propri bilanci e di far sopravvivere le loro burocrazie.
Per prendere parte a questa spartizione di poltrone e soldi è però necessario aver firmato un CCNL – se non firmi sei fuori – e di conseguenza non è difficile comprendere perché costoro, preoccupati di poter perdere questi privilegi, finiscano sempre per soccombere e sottoscrivere contratti caratterizzati da intensificazione dei carichi di lavoro ma aumenti salariali ridicoli, poche tutele e accettazione del Jobs Act, massima flessibilità e iper ricorso a contratti precari.
Così è già avvenuto in tanti settori, ultimo per ordine di tempo, sarà quello della Grande Distribuzione dove l’accordo per la peggiorazione delle tutele è stato trovato immediatamente, eppure, dopo due anni, si sta ancora discutendo del giro di soldi che dovrà stare dietro a questi enti.
Inoltre, introducendo gli Enti Bilaterali come voce dei CCNL, padroni e sindacati complici, hanno reso obbligatorio per i lavoratori soffrire della trattenuta mensile al salario. L’unico modo per disdirla è vedersi non applicato il CCNL, che comporterebbe però la perdita di importanti tutele e voci accessorie del salario.
In questi ultimi decenni il capitale ha preteso e ottenuto, a colpi di austerità e “riforme”, drastiche riduzioni dei salari, licenziamenti facili, tagli alle pensioni e ammortizzatori sociali, disconoscimento delle basilari regole democratiche ecc… E’ evidente che l’abbandono del conflitto ha semplicemente costretto i lavoratori, e la società tutta, a piegarsi alle logiche del profitto.
Ciò che oggi più che mai serve ai lavoratori è quindi un sindacato che ponga al centro della sua azione la sola difesa degli interessi dei lavoratori, contrastando l’arbitrio e lo sfruttamento padronale, perseguendo quell’eguaglianza sostanziale auspicata anche dalla nostra Costituzione.
Sindacati che invece hanno barattato con gli Enti Bilaterali la tutela dei lavoratori, non solo non fanno più il loro mestiere, ma non servono più a nessuno.
Mentre la CUB, continuiamo a ricordarlo, si finanzia solo con le tessere dei suoi aderenti, potendo restare così un sindacato autonomo e che deve rispondere solo ai lavoratori.
ANCHE PER QUESTO, E MOLTO ALTRO, PASSA DALLA TUA PARTE… PASSA ALLA CUB!

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